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Una collaborazione fra l'Istituto Statale di Storia dell'Arte (Mosca), il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, con la partecipazione del Museo Anatolij Zverev (Mosca) e del Centro Studi sulle Arti della Russia dell'Università Ca' Foscari (Venezia). Organizzata da Natalija Sipovskaja, Federica Rossi e Gerhard Wolf Affianco all'arte ufficiale del realismo socialista, a partire dal dopoguerra, nasce in Unione Sovietica una cultura artistica non conformista con maestri quali Ernst Neizvestnij, Vladimir Nemuchin e Anatolij Zverev. In parallelo il cinema vede un proprio rinnovamento grazie a figure come Andrej Tarkovskij, che nel 1980 lascia l'URSS per stabilirsi in Italia. Il nuovo cinema sovietico dell'epoca del disgelo si nutrì della cultura visiva del neorealismo italiano. Dall'altra parte, in Italia, si guardava con interesse alla politica culturale sovietica e si rifletteva sull'eredità dell'avanguardia russa. I punti di contatto fra le due culture furono molteplici, fra questi la biennale di Venezia, che nel tempo riuscì ad essere vetrina sia dell'arte ufficiale che di quella non conformista sovietica. Occasione di analisi sono il contesto artistico e culturale dell'URSS visto nei suoi punti di incontro con la sfaccettata situazione italiana che spazia dal realismo di Guttuso alle sperimentazioni di Fontana e Schifano. L'incontro di studio vuole anche essere una riflessione attorno ai temi trattati da due mostre che hanno luogo a Firenze, le quali vertono rispettivamente sull'arte italiana ("Nascita di una nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano", Palazzo Strozzi 16.03.–22.07.2018) e sull'arte sovietica non conformista ("Un nuovo volo su Solaris", Fondazione Zeffirelli, 28.05.–31.07.2018).